UN BRODO DI GIUGGIOLE
Le giuggiole sono i frutti di un albero appartenente alla famiglia delle Ramnacee, chiamato "dattero cinese", utilizzato anche come pianta ornamentale. Provenienti dalla Siria o dall'Africa Settentrionale, esportate in Cina e in india per poi raggiungere l'Italia, vantano innumerevoli proprietà benefiche.
Mineralizzanti vitaminiche, digestive, antiossidanti, esercitano un'azione leggermente lassativa, pertanto contrastano la stipsi, potenziano la memoria e la concentrazione
sono un ottimo rimedio naturale contro l'ipertensione arteriosa. Antinfiammatorie, antinfettive e antiemorragiche, migliorano l'afflusso di sangue e l'ossigenazione dei vasi sanguigni, rafforzano le ossa, prevendo l'osteoporosi, contrastano stati ansiosi e riducono lo stress, alleviano le infiammazioni della gola, sono consigliate nei casi di raucedine, bronchiti, raffreddori e per rafforzare il sistema immunitario.
Era tradizione che le antiche massaie preparassero uno sciroppo o liquore fatto con le giuggiole da offrire agli ospiti. Nelle famiglie contadine, la frutta, secondo il periodo di maturazione, veniva messa a pezzi in un vaso e, per infusione alcolica, si otteneva un succo liquoroso che per la sua dolcezza era chiamato "Brodo di Giuggiole", forse perché la giuggiola era l'ultimo frutto di stagione ad essere invasato. Il termine passò nell'uso comune ad indicare un qualche cosa di dolce e buono al punto che "andare in brodo di giuggiole" è sinonimo di gongolare di gioia.
Per preparare il brodo di giuggiole occorrono: 1 chilo di giuggiole, 1 chilo di zucchero, 2 grappoli di uva Zibibbo, 2 bicchieri di vino preferibilmente rosso, 2 mele cotogne, la buccia grattugiata di 1 limone e poca acqua. Lasciate appassire le giuggiole per un paio di giorni senza sbucciarle, pesatele e mettetele in una pentola, ricoperte d'acqua. Pulitele, aggiungendo l'uva e lo zucchero. Cuocete per un'ora a fuoco lento, aggiungendo le mele e il cabernet. Alzate la fiamma e fate evaporare il vino. Verso fine cottura, quando si sta gelificando, aggiungete la buccia del limone grattugiato. Portate a ebollizione fino a ottenere uno sciroppo cremoso, passatelo, fate raffreddare e sigillatelo in bottiglie sterili, lasciandolo al fresco e al buio.
Come consumare questi frutti dimenticati ma ricchi di proprietà benefiche? Freschi, secchi, canditi, sotto forma di confetture, sciroppi o marmellate.